MAD Architects

 Di Antonio Scelsi e Ferdinando Maria Tempesta


Marco Falasca

Architetto iscritto all'Ordine degli Architetti PPC di Roma, laureato con Lode nel 2019 presso La Sapienza. Attualmente collaboratore presso MAD Architects, operando tramite competenze e conoscenze sviluppate nel corso della pratica professionale. Esperto in B.I.M. (Revit), modellazione parametrica (Grasshopper + Rhinoceros), rendering fotorealistico (Enscape + Lumion) e computazione (ACCA Software), ho partecipato a diversi concorsi di progettazione internazionali, ricevendo una menzione d'onore. Co-fondatore, durante gli studi universitari, di Studio Simultaneo, collettivo di Architettura e Design. Durante il ciclo di Studi, alcuni progetti, ivi compresa la tesi di Laurea, sono stati oggetto di pubblicazione accademica da parte di docenti ed esperti della disciplina architettonica.

T.R.A.M.A. (Tesi di laurea)

Una parte della città si trova ad scontrarsi con numerose criticità, affrontate nel progetto attraverso una serie di azioni coerenti e sinergiche. Da un lato, si sviluppa un paesaggio d'acqua in armonia con esperienze internazionali mature, utilizzando tecniche naturali che seguono i flussi dell'acqua anziché ostacolarli. Dall'altro, si progettano spazi aperti e un complesso architettonico che contribuisce alla valorizzazione dell'elemento acquatico. Nasce così a Roma un Eco-parco che funge contemporaneamente da centro didattico e museale, valorizzando una rilevante ansa del fiume Aniene.

Il progetto TRAMA è un'ambiziosa iniziativa volta al recupero urbano, architettonico, ecologico e sociale dell'ansa generata dal corso del fiume Aniene nel suo tratto cittadino, precisamente a Ponte Mammolo, nel quadrante Est di Roma. Il parco eco-didattico è stato concepito considerando l'innalzamento delle acque durante le precipitazioni intense, al fine di gestire e ridurre l'impatto idrico delle piene alluvionali. In questo contesto, il parco include due ampi bacini di ritenzione idrica, capacità di assorbire sia il fenomeno delle bombe d'acqua che quello delle piene alluvionali correlate.

Sul versante architettonico, il centro di ricerca si sviluppa in modo fluido e organico su quattro livelli, interconnessi da piazze e percorsi sopraelevati. Il progetto di mixité contempla, oltre alla ricerca, altre funzioni quali esposizioni museali, attività didattiche e una piccola componente residenziale. La facciata è stata concepita attraverso l'utilizzo di software per la progettazione algoritmica e parametrica, fondamentali per gestire la complessità delle informazioni e la loro geometria.

Il lavoro ha beneficiato della consulenza del biologo Giulio Conte, esperto in monitoraggio delle acque, e del contributo dell'architetto Gaetano De Francesco, autore della tesi di dottorato "Infrastrutture dell'Acqua".







China Philharmonic Orchestra Pechino

La China Philharmonic Concert Hall di Pechino, Cina, progettata dallo studio MAD Architects guidato da Ma Yansong , è in fase di completamento. La progettazione della sala da concerto è iniziata con un concorso vinto da MAD nel 2014. Una volta completato, l'edificio di 26.000 metri quadrati diventerà la prima residenza permanente della China Philharmonic Orchestra, trasformando l'area in un nuovo luogo per la musica classica e scambio culturale. Il completamento del progetto è previsto nel 2024.

Situato sul lato sud dello Stadio dei Lavoratori, il progetto cerca di creare uno spazio tranquillo e pacifico nel vivace ambiente che lo circonda. Il paesaggio intorno all'edificio comprende uno stagno di loto e un'ampia vegetazione per creare un'atmosfera serena. Il design presenta anche una facciata curva e fluida che filtra e diffonde la luce del giorno simile a una tenda bianca traslucida. Il sistema di facciata utilizza pannelli di vetro satinato goffrato per far apparire l'edificio bianco pur consentendo alla luce naturale di entrare all'interno. Il sistema incorpora anche dispositivi di illuminazione installati parallelamente tra loro sulla struttura principale in acciaio e sulla struttura longitudinale per illuminare la membrana traslucida dal retro. Anche la riflessione secondaria contribuisce all'immagine luminosa della facciata. Il numero degli apparecchi è ridotto in alcune zone dell'edificio per creare un effetto luminoso etereo anche a distanza.

Dal punto di vista funzionale, il luogo della musica è composto da una grande sala concerti da 1.600 posti organizzata in “stile vigneto” e da diversi spazi per le prove distribuiti su due piani. Le pareti curve in legno sono state modellate per ottimizzare l'acustica, mentre i pannelli bianchi di riflessione del suono sul soffitto, ispirati al fiore di loto, contribuiscono anche a creare una piacevole esperienza musicale. Gli angoli e le posizioni dei diversi elementi nelle sale da concerto e nella sala prove da 350 posti riflettono il suono in modo uniforme su diverse distanze, consentendo di bilanciare il tempo di arrivo del suono sul palco e nell'intero auditorium.



71 Via Boncompagni 

MAD Architects ha vinto il concorso per dirigere la ristrutturazione di Via Boncompagni 71, all'inizio del 2010. L'edificio esistente realizzato agli inizi degli anni ‘70 è un edificio commerciale a corte annesso ad una cappella dei primi del '900. La sfida principale era come trasformare questo incongruo edificio moderno in un complesso residenziale di lusso. Nell’edificio moderne travi, pilastri e solai sono diventati elementi centrali della struttura architettonica. Le facciate non sono state demolite ma mantenute insieme alla struttura strutturale anche se ormai priva della sua funzione. Nuovi balconi e giardini emergeranno dai “vuoti” tra le nuove unità residenziali e la struttura portante originaria. Il confine tra l’edificio e la strada si sfuma man mano che il nuovo design rimuove le facciate ingombranti e le sostituisce con uno schema più aperto e trasparente. L'edificio contiene 145 unità residenziali di varie dimensioni e layout, che vanno dai monolocali alle ville urbane con facciate realizzate in metallo e vetro su misurai. Le vetrate curve a tutta altezza si spostano e sporgono in una coreografia controllata tra i solai. I “vuoti” tra il vetro e la struttura verranno trasformati in giardini e balconi, portando elementi naturali e luce solare nelle zone giorno.  




FENIX Museum of Migration 

L'obbiettivo del progetto è di progettare un punto panoramico in cima allo storico magazzino Fenix.  Oltre alla piattaforma lo studio ha progettato anche una scala teatrale e un atrio pubblico nel magazzino di Fenix che unisce il piano terra e il primo con la piattaforma sul tetto. Il primo piano è utilizzato per evidenziare la storia migratoria di Rotterdam. Milioni di migranti hanno lasciato l’Europa da questi argini, la maggior parte dei quali aveva come destinazione finale Ellis Island. Il Fenix sarà il luogo in cui verrà dato un volto umano a queste storie. Le due scale a chiocciola che si muovono nello spazio con ritmi e raggi di curvatura diversi, per poi congiungersi nella piattaforma di osservazione superiore. Le scale si sviluppano quindi dal pianoterra fino a sfondare il tetto e proseguire oltre, rompendo la staticità e la grande scala del magazzino originale e dando vita, nei diversi piani dell’edificio, a spazi più intimi e di dimensioni più contenute. 




MoLo Hub Milano  

MoLo è l'acronimo di "Mobility and Logistic hub", un complesso multifunzionale e fungerà da porta di ingresso al nuovo quartiere per chi proviene da Rho. L’edificio sarà alto 28,5 metri, lungo 170 m e largo 50 m e riunirà diverse funzioni. Offrirà spazi educativi in tema di mobilità. Il fulcro del complesso sarà però il parcheggio centrale che si svilupperà su cinque degli otto piani complessivi della costruzione. Il sito prescelto corrisponde anche al confine tra due diversi comuni, gli architetti hanno deciso di risolvere architettonicamente, progettando un tunnel pubblico di interscambio coronato da una serie di scale scultoree in metallo. L'uso del verde come elemento di design per le facciate principali rientra nello stile dello studio, che cerca sempre nei suoi progetti di creare un dialogo costante e integrare architettura e paesaggio. L’edificio sarà dotato di impianto fotovoltaico e costruito, nel rispetto della certificazione LEED, in modo innovativo.




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