Scacchiera

Steven Holl


Il successo dell’ architettura nel mondo 1988-2000

“L’Architettura deve rimanere sperimentale e aprirsi a nuove aspirazioni. Di fronte alle tremende forze conservatrici che costantemente la spingono verso ciò che è già stato sperimentato, già costruito, già pensato, l’architettura deve esplorare ciò che non è stato ancora provato […] bisogna rimanere aperti e sperimentali e forse, marginali.
Lo spazio senza luce rimane nell’oblio. Le sfumature della luce e le ombre, le loro differenti fonti, l’opacità, la trasparenza, traslucidità e le condizioni di riflessione e rifrazione si intrecciano per definire lo spazio.”

Tratte da un discorso di Steven Holl, Architetto statunitense, nato a Bremerton nel ‘ 47 e autore contemporaneo di numerosissime architetture note a livello mondiale, riassumendo per ora al minimo il lavoro dello stesso, queste poche righe rappresentano in maniera sintetica la volontà e lo scopo delle maggiori architetture mondiali degli anni ’90, ovvero quella di “staccarsi” in qualche modo dal passato per essere innovatrice, sperimentale, esploratrice.
Esempio particolare dell’ innovazione portata da Steven Holl alla ribalta mondiale è l’ architettura “multisensoriale”, dinamica, in movimento.
L’ architettura per Hall va vissuta, percepita, piuttosto che osservata e studiata, per carpirne i dettagli piu piccoli e le mutazioni che la stessa può esprimere magari in base all’ orario, al sole che la colpisce, al modo in cui è illuminata.
Lo spazio viene percepito veramente solo quando l’ osservatore è in grado di descriverlo, di raccontarlo, e di portarlo a conoscenza di altri che magari non lo hanno vissuto. Solo a quel punto l’ osservatore, il primo ad aver vissuto lo spazio, lo conosce veramente.
Lo spazio è quindi mutevole e personale, varia rispetto molteplici effetti esterni ma varia da persona a persona vivendolo e esaminandolo, dando ad ognuno esperienze simili magari, ma mai uguali.
Due elementi contribuiscono in maniera decisiva a orientare e definire la percezione che un osservatore può avere di un luogo, di uno spazio.
La luce e il colore
La luce intrappola e rilascia sensazioni e visioni, prende, delinea, e da all’ uomo un’ esperienza istantanea di quello che ha intorno.
Il colore, fattore derivante in secondo tempo dalla luce, determina la conoscenza dell’ oggetto, dello spazio, e ne determina la dinamicità.



 

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