Dario Costi

Di Antonio Scelsi e Ferdinando Maria Tempesta 


Dario Costi, laureatosi con lode presso il Politecnico di Milano nel 1996, ottenne l’abilitazione alla professione di architetto nel 1997. Ha intrapreso la sua carriera come cultore della materia prima a Parma nel 1998 e successivamente a Torino. Nel 2001, ha completato il dottorato di ricerca presso il Politecnico di Torino, diventando assegnista di ricerca dal 2002 al 2005 presso la Facoltà di Architettura di Parma.


A partire dal 2003, ha iniziato a insegnare presso la stessa facoltà, conseguendo la posizione di Ricercatore in Composizione Architettonica e Urbana nel 2006, con conferma nel 2009. Nel corso degli anni, ha ottenuto abilitazioni nazionali di Seconda e Prima Fascia nel settore 08/D1. Dal 2019, è diventato Professore ordinario in Composizione architettonica e urbana presso l’Università di Parma, con abilitazione scientifica nazionale da ordinario.

Oltre alla sua attività accademica, ha assunto ruoli direttivi come Direttore della Collana editoriale STRUMENTI di Parma Urban Center e della Collana Manuali d’Architettura per la casa editrice dell’Università di Parma, MUP Editore. È stato anche membro di comitati scientifici di diverse collane editoriali. Dal 2001, in collaborazione con l’architetto progettista Simona Melli, ha condotto l’attività progettuale nello Studio MC2, focalizzandosi sulle forme della vita, progettando lo spazio intorno alle persone e ponendo al centro del lavoro la dimensione sociale dell’architettura per le piccole e grandi comunità.

Dal dicembre 2017, Costi è direttore scientifico del Laboratorio di ricerca “Smart City 4.0 Sustainable LAB” del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma, progetto concepito per riaffermare la centralità del progetto urbano come sintesi e luogo di convergenza delle azioni di Rigenerazione urbana per le città contemporanee. Inoltre, nel 2018, assume il ruolo di Direttore scientifico dei Corsi di Alta Formazione “Laboratorio Progetto Urbano Strategico Urban Strategic Design LAB: un Disciplinare di indirizzo per la Rigenerazione Urbana” Valore PA – Corsi di Formazione 2018 per la School of Management dell’Università LUM Jean Monnet, di Bari. Nel 2018 è direttore del corso con sede a Trani e nel 2019 è direttore e co-direttore di n.5 Corsi per le Regioni Puglia, Emilia Romagna e Sardegna.

Casa degli appennini a Baiso 

Sulle pittoresche montagne reggiane, il progetto si concentra sull’idea di abitare in armonia con il paesaggio, distribuendo gli spazi domestici in relazione all’andamento del terreno e alle vedute della valle. Posta su un terreno di famiglia, al limite del paese e nelle vicinanze della casa dei genitori, la volontà del committente è quella di realizzare una modesta abitazione monofamiliare per sé e la compagna, con spazi adeguati per accogliere una famiglia in crescita.

La concezione architettonica prende forma dalla dinamica interazione tra la disposizione degli ambienti interni e il contesto esterno, cercando un equilibrio tra i livelli altimetrici e le prospettive panoramiche. Su un terreno scosceso, l’architettura funge da elemento di connessione tra due livelli distinti: quello superiore destinato alla zona notte e quello inferiore dedicato alla zona giorno.

L’accesso pedonale, concepito come un asse visivo dall’alto, diventa un punto di osservazione panoramico oltrepassando una scala, mentre il doppio volume del soggiorno si apre su una pedana in legno che si adatta alla pendenza del terreno. La terrazza della camera principale, con un’inclinazione leggera sfruttando l’altezza dei garage, offre una vista incantevole, mentre le camere al piano inferiore presentano balconi che si affacciano dalla parte opposta verso la valle.

Uno spazio coperto per il pranzo estivo si sviluppa sotto un elemento plastico che sporge dal volume centrale, fungendo da punto di connessione tra la cucina e l’ambiente esterno, attraversato da un percorso che scende verso l’aperto. Nel mezzo, il soggiorno è delimitato dalla parete del camino e da quella della scala che discende dall’alto.

I volumi bianchi dell’architettura sono scomposti e perforati, dando vita a piani inclinati rivestiti in legno. Le coperture in lamiera bianca estendono la continuità monocromatica dell’architettura anche sui piani inclinati di collegamento tra le diverse parti dell’edificio. In questo modo, la casa negli Appennini a Baiso si configura come un’armoniosa fusione tra forme architettoniche moderne e il paesaggio circostante, creando un ambiente accogliente e integrato nella natura circostante.



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