Attilio Terragni
Di Antonio Scelsi e Ferdinando Maria Tempesta
Attilio Terragni, laureatosi in Ingegneria presso il Politecnico di Milano nel 1985, ha approfondito i suoi studi in Architettura con illustri mentori come Peter Eisenman, Daniel Libeskind (concorso e progetto esecutivo per il nuovo Museo Ebraico a Berlino) e presso il Lopsia (Laboratory of primary studies in Architecture) in Francia. La sua formazione eclettica e le influenze di figure di spicco nel campo dell’architettura hanno plasmato la sua prospettiva innovativa. Tra i suoi molteplici progetti e realizzazioni, spiccano opere di risonanza internazionale come Federation Square a Melbourne, Australia, realizzato in collaborazione con Lab Architecture. Altre notevoli realizzazioni includono il recupero dell’ex cinema Aurora a Milano, l’allestimento della mostra monografica su Mario Radice presso la Casa del Fascio di Como, la progettazione della nuova sede della Stazione Carta a Milano e la realizzazione del Centro Congressi Euroexpo. Recentemente, Attilio Terragni ha partecipato, insieme a Daniel Libeskind, al prestigioso concorso internazionale “Un nuovo centro per Milano”, che riguarda l’area dello storico quartiere della Fiera di Milano. Il suo impegno nell’esplorare soluzioni innovative per il contesto urbano è evidente nella sua partecipazione a progetti di tale portata.
Attilio Terragni è anche un fervente promotore del Centro Studi Giuseppe Terragni, dedicato a approfondire e preservare il patrimonio intellettuale del celebre architetto Giuseppe Terragni, suo padre. Tra le sue numerose attività di ricerca, spicca la monografia “Giuseppe Terragni”, pubblicata in occasione della mostra al Royal Melbourne Institute. Altre opere includono la monografia “Daniel Libeskind. Oltre i muri”, “Città in gara. Studio sulle small city europee” e il recente “Atlante Terragni”. A partire dal 2002, Attilio Terragni ha condiviso il suo sapere attraverso l’attività didattica presso il Politecnico di Milano, contribuendo alla formazione delle nuove generazioni di architetti. Dal 2003, assume il ruolo di presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giuseppe Terragni, dimostrando così il suo impegno continuo nella valorizzazione e nella diffusione della eredità architettonica e culturale.
L'Arte
Attilio Terragni non è soltanto un rinomato architetto, ma anche un artista di spicco il cui talento si manifesta attraverso una pittura intricata e surreale. La sua espressione artistica, caratterizzata da vivaci tinte, si avvicina, in alcuni aspetti, all’estetica della Street art. A Milano, ha curato una mostra personale dal titolo “Riverrun”, ospitata in uno spazio da lui stesso progettato nel 2009 per la famiglia Stoppani. Con un chiaro riferimento letterario a James Joyce, Attilio ha integrato la sua pittura con l’architettura circostante. Le opere esposte sono dipinti che si distinguono per una struttura pulita e geometrica, dove la linea ha la libertà di percorrere lo spazio, poiché nella geometria si trova la chiave della libertà. La mostra rappresenta un connubio armonico tra la creatività pittorica di Attilio e la sua competenza architettonica, evidenziando la sinergia tra forma e colore. La scelta di esporre in uno spazio da lui progettato aggiunge un ulteriore strato di significato, sottolineando la connessione intima tra l’opera d’arte e l’ambiente architettonico. Attraverso la mostra “Riverrun”, Attilio Terragni offre uno sguardo profondo sulla sua visione artistica, dove la geometria diventa uno strumento di espressione e libertà. La pulizia della struttura e l’audacia dei colori evidenziano la sua abilità nell’equilibrare l’ordine geometrico con la spontaneità creativa. La mostra non solo celebra il suo talento artistico, ma riflette anche la sua costante ricerca di connessioni significative tra l’arte e l’architettura, dimostrando che la libertà espressiva può trovare la sua espressione più completa quando si intreccia con la precisione geometrica.
Il Light Pavillon a Como
Il Light Pavilion, un’elegante sala per convegni immersa nella suggestiva atmosfera del lago di Como, è stato concepito da Attilio Terragni per soddisfare una particolare esigenza della committenza: evitare l’ingresso diretto di luce naturale all’interno degli spazi, al fine di non disturbare lo svolgimento degli eventi e delle manifestazioni ospitate. Terragni affronta questa sfida creando un ingegnoso sistema di aperture, caratterizzato da una sottile presenza incastonata all’interno di una massiccia struttura muraria.
La muratura, inclinata verso l’esterno, assume un aspetto che, osservato dall’interno, appare come una superficie perpendicolare al piano. Questa soluzione non solo risponde alle esigenze pratiche della committenza ma contribuisce anche a creare un impatto visivo unico, giocando con la percezione dello spazio. L’uso di aperture simili, di forma allungata e immerse in una muratura dalla sezione importante, richiama anche un’analoga soluzione adottata nell’edificio di Milano Pordoi5, evidenziando la coerenza e la raffinatezza del linguaggio architettonico di Terragni.
Il progetto del Light Pavilion non è solo una risposta funzionale, ma rappresenta un connubio armonioso tra la sfida tecnica e la ricerca estetica. La sottile giustapposizione di elementi architettonici crea una sequenza di spazi che si integrano armoniosamente con l’ambiente circostante, contribuendo a definire un’esperienza unica per chi partecipa ai convegni. Terragni dimostra ancora una volta la sua maestria nel bilanciare esigenze pragmatiche e aspirazioni estetiche, creando un luogo che non solo soddisfa i requisiti funzionali, ma anche celebra la bellezza e l’ingegno architettonico.
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